sábado, 4 de abril de 2015

La storia della Colomba Pasquale



Quando si pensa alla Pasqua si pensa all'uovo di cioccolata, alla pastiera e alla colomba: è qualcosa che fa parte ormai del retaggio culturale italiano. La Pasqua, si sa, è un momento da vivere attorno ad una buona tavola, spesso con una buona dose di dolci.
Ma qual è la storia della Colomba Pasquale? Ebbene, le ipotesi sono molte, alcune più leggendarie, mentre altre ben più prosaiche. Noi preferiamo scegliere quelle che stimolano maggiormente la fantasia, siamo fatti così.

















La colomba è da sempre un simbolo di pace e di fratellanza, ed il suo significato pasquale è molto chiaro. Ma quando si è in guerra, un gesto di pace può letteralmente salvare delle vite.
Siamo nella antica Ticinum, una città oggi chiamata Pavia, straordinario centro universitario e culturale lungo la Via Francigena, cammino di pellegrinaggio d'Europa che nulla ha da invidiare al Camino de Santiago.



La Via Francigena collega Canterbury con Roma, e poi continua fino a Gerusalemme.

Ebbene, all'indomani della caduta dell'Impero Romano d'Occidente, il vecchio continente è in preda alle invasioni barbariche, il nord Italia cade sotto i colpi dei Longobardi. Ticinum non fa eccezione: cadrà nel 572 ad opera del Re longobardo Alboino dopo un lunghissimo ed estenuante assedio. Per aver salva la vita, i pavesi si inventarono un soffice pane dolce a forma di colomba, simbolo di pacificazione, da offrire al potente re. Il re, dopo avere visto ed apprezzato le doti culinarie pavesi, decise di risparmiare la vita agli abitanti. Va detto che il dolce riuscì nell'impresa di conquistare il cuore del re, evidentemente, giacchè Ticinum divenne poi una potentissima capitale longobarda, nonchè sede del potere religioso: Ticinum infatti divenne proprio in epoca longobarda "Papia", cioè città dei papi, forse per via di essere stata la sede del primo vescovo ariano, una eresia cristiana molto diffusa tra i longobardi. Insomma, le colombe dolci erano già allora decisamente irresistibili!


La bellissima città di Pavia conserva ancora numerosi monumenti di epoca Longobarda. Sullo sfondo, la cupola del duomo

Ma c'è anche un'altra leggenda sulla nascita della colomba, sempre risalente all'area lombarda e sempre in epoca longobarda, questa volta siamo sotto il regno della regina Teodolinda (che non era ariana ma cattolica) e del re Agilulfo.


Un banchetto della Teodolinda rappresentato in affresco  nella cappella omoniman nel duomo di Monza, capolavoro della pittura gotica dei fratelli Zavattari. Da vedere!

Teodolinda favorì la conversione dei suoi concittadini anche grazie a persone assai carismatiche, come San Colombano, un santo Irlandese che era di passaggio nelle terre longobarde (la sua meta era raggiungere Roma, attraverso la già citata Via Francigena, per ricevere dal Papa l'approvazione della sua regola monastica).
Si dice che una volta, quando San Colombano era a cena con la regina Teodolinda, pochi giorni prima di Pasqua, si sentisse profondamente a disagio per via del bendidio che c'era a tavola: il banchetto era infatti pieno di ogni sorta di carne rossa, per lui off limits nel periodo della quaresima. Per evitare ogni problema di carattere religioso, san Colombano si offrì di benedire il banchetto. In un attimo, avvenne il miracolo! La selvaggina e le carni rosse si trasformarono in soffici ed irresistibili dolci a forma di colomba!

Va detto che San Colombano è una italianizzazione di un nome irlandese, Colum Bann, che significa proprio...colomba bianca! Quasi un marchio di fabbrica sul dolce che da lui sarebbe stato miracolosamente inventato!

Fin qui la leggenda...ma la storia è in effetti molto più breve e prosaica: la colomba, come dolce industriale moderno, sarebbe stato inventato infatti negli anni Trenta del Novecento dal pubblicitario Dino Villani, della industria dolciaria milanese Motta, che ebbe l'intuizione di riproporre questo dolce tradizionale a Pasqua utilizzando ingredienti simili a quelli del Panettone Milanese, per mantenere attive le fabbriche anche dopo il periodo natalizio.




Dino Villani, va detto, era un genio della pubblicità: fu lui ad inventare anche il logo della Motta, oggi riconoscibilissima icona dell'industria dolciaria milanese ed italiana.




Quale che sia la sua storia, oggi la Colomba è diventato un dolce davvero irrinunciabile per la Pasqua, la festa che sancisce a pieno titolo l'arrivo della primavera. Oggi la Colomba è addirittura un dolce inserito tra l'elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (P.A.T.) del Ministero dell'Agricoltura, come ulteriore certificato di qualità di questo meraviglioso dolce.



Buona Pasqua a tutti!
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